La richiesta dell’Anpi ai Presidenti di Camera e Senato
Nonostante la denigrazione e l’ostilità verso i partiti e le istituzioni diffuse non a caso, con vero e proprio accanimento, da tanti della destra – ne strumentalizzano errori e difetti anche gravi – la politica può essere buona e utile per l’Italia e per i cittadini. Tant’è che se a Verona è in corso un processo per sancire finalmente, dopo oltre sessanta anni, con giuste condanne, sette criminali massacratori nazisti dei 136 martiri di Monchio e zone vicine – le loro responsabilità sono già state accertate dalle indagini – è grazie alla politica (inchieste parlamentari sull’«Armadio della Vergogna») ed al lavoro instancabile ed intelligente dell’ANPI di Modena e Reggio Emilia, di uno storico, Rolando Balugani, oltre che di un giudice militare, il P.M. Dott. De Paolis (foto sopra, nella foto sotto Monchio).
Purtroppo solo per pochissimi dei 15.000-20.000 morti, in gran parte donne, anziani, bambini, militari e civili – torturati e massacrati dalle orde naziste tedesche in combutta con traditori: spie e militi fascisti italiani della Guardia nazionale di Salò – è stata fatta giustizia e verità poiché con il delittuoso occultamento dei “fascicoli” operato con ovvie responsabilità politiche, ai giudici è stato per decenni impedito di agire.
Non possiamo accettare che di queste migliaia di martiri, dei loro nomi, del come e del perché e delle circostanze nelle quali è stato loro tolta la vita, dei responsabili di tante stragi e tragedie, oltre che delle ragioni e delle responsabilità (guerra fredda, violazioni dell’ordine costituzionale, ecc. ecc.) di chi ha loro impedito di avere verità e giustizia, non resti traccia nella memoria e nella storia.
Tutto ciò impedirebbe la valorizzazione dei loro sacrifici, la doverosa memoria a cui hanno diritto e di cui hanno bisogno, non solo i famigliari e i parenti ma gli italiani, le nuove generazioni, anche quelle del futuro, ed innanzitutto la democrazia repubblicana che di questo “buco nero” della storia d’Italia deve liberarsi.
E’ da questa imprescindibile necessità che parte la richiesta dell’ANPI rivolta ai Presidenti di Camera e Senato affinché sulle “stragi ’43-’45” e sulle loro vittime, vi sia una mozione parlamentare: un atto che con solenne dignità sia a ricordo perenne di quei sacrifici immani compiuti per la conquista della libertà e della democrazia.
Fare verità e dare giustizia dopo oltre 60 anni non è più possibile. Lo è invece ricostruire quelle tragiche vicende con un intenso e diffuso impegno di ricerca da parte degli Istituti storici, approntare un Albo nazionale ed albi regionali con i nomi delle vittime, una Mappa geografica nazionale e mappe geografiche regionali dei luoghi delle stragi ed altro ancora. E’ un debito verso tanti morti che la democrazia italiana può permettersi di pagare!
Sappiamo che non è facile ottenere quanto chiediamo dal Parlamento. Ma sembrava impossibile anche bloccare la famigerata “1360”. Vi siamo riusciti con un grande movimento unitario antifascista suscitato dall’ANPI innanzitutto che ha coinvolto partiti, sindacati, sindaci, Province e Regioni. Anche per le “stragi ’43-’45” l’ANPI, gli antifascisti e i democratici possono essere in campo vincenti.
Sen. Luciano Guerzoni
Segreteria nazionale Anpi