Oggi i palestinesi del villaggio di Jayous, accompagnati da civili internazionali, hanno ripreso la loro protesta contro le distruzioni dei bulldozers. Gli attivisti dell’ISM non hanno obbedito agli ordini imposti dall’esercito israeliano che imponevano loro di lasciare spazio ai bulldozers diretti agli oliveti per distruggerli e livellare i terreni agricoli. Uno degli attividell’ISM, Tom Winston dell’area di Seattle, è stato arrestato per essersi rifiutato di obbedire agli ordini dell’esercito e per essere interposto alle guardie private di sicurezza (israeliane n.d.t.). Tome è stato rilasciato alcune ore dopo.
Gli internazionali e i palestinesi hanno mantenuto le loro posizioni anche quando l’esercito di occupazione israeliano ha tirato 12-15 lacrimogeni e tre bombe-suono contro di loro. L’IOF (Israeli Occupation Force) ha cominciato dunque a sparare in aria e alcuni soldati hanno pure puntato le loro armi direttamente sugli attivisti seminando il panico. Due palestinesi sono stati arrestati per aver rifiutato gli ordini di lasciare che i bulldozers che distruggessero i campi.
Ehab Khaled (di 21 anni), e Fadi Khaled (di 17 anni), sono i due palestinesi che sono stati arrestati nel tentativo di proteggere le loro terre.
I bulldozers hanno ora cominicato a distruggere gli uliveti, mentre i palestinesi e gli internazionali circondano ancora molti altri olivi, nel tentativo di non farli sradicare dell’esercito israeliano.
Striscia di Gaza – (13.09.2002)
Fonti palestinesi riferiscono di un attacco israeliano avvenuto la notte scorsa nel quartiere di Salaam, nella città di Rafah sul confine con l’Egitto. Pare che le truppe israeliane siano penetrate nel quartiere che conta circa 8000 abitanti intorno alle 22 e vi siano rimaste fino alle 5 di questa mattina. Durante questa azione i bulldozer dell’esercito, protetti dall’aria da elicotteri Apache, hanno completamente distrutto un’abitazione e ne ha daneggiate almeno 26. Durante l’azione un palestinese è rimasto ucciso e sei sono rimasti feriti. Anche due autovetture sono state distrutte durante l’incursione. Non si hanno notizie di eventuali arresti ma le nostre fonti palestinesi ritengono che l’azione abbia avuto lo scopo di intimidire la popolazione civile; l’esercito ha infatti distribuito un volantino in lingua araba in cui pare fosse scritto che qualora la popolazione si dimostrasse non combattiva nei confronti delle forze di sicurezza israeliane non vi sarebbero state altre incursioni. La situazione in tutta l’area sud della Striscia di Gaza, dove siamo presenti da circa quattro mesi con un progetto di condivisione, supporto e protezione della popolazione civile e delle organizazioni che si oppongono alla logica degli attacchi suicidi, rimane grave e molte volte inascoltata. Quattro giorni fa, infatti, l’8 di settembre, i bulldozer hanno abbattuto una casa nell’abitato di Qararah (nella municipalità di Khan Younis), colpevole di sorgere nei pressi della strada che collega l’insediamento di Gush Katif con Israele. L’abbattimento è avvenuto per ritorsione ad una sparatoria provocata nei pressi della strada da un palestinese armato che è stato poi ucciso dalle forze di sicurezza israeliane. Nessun abitante della casa era stato coinvolto nell’azione militare.