Ossola
La Repubblica viene istituita, sulla spinta dei successi partigiani dell’estate, il 10 settembre 1944, quando le divisioni autonome Valtoce (comandata dal tenente Alfredo Di Dio) e Valdossola (guidata dal maggiore Dionigi Superti) entrano a Domodossola, appena abbandonata dai tedeschi in base a un accordo con gli stessi partigiani. Oltre agli autonomi, protagonisti dei successi del movimento di liberazione nell’estate del 1944 sono i garibaldini, che tuttavia non condividono l’esito della trattativa tra partigiani e tedeschi: questi ultimi, secondo i comunisti, avrebbero dovuto ritirarsi in Svizzera.
Occupata Domodossola, il comando degli autonomi dà vita a una giunta provvisoria di governo dell’Ossola, ma le sue decisioni non sono sostenute né dal CLNAI di Milano, né dai garibaldini né della popolazione. Nessuno di loro, infatti, è stato interpellato in merito. Ciononostante, la giunta, presieduta dal socialista Ettore Tibaldi e composta da rappresentanti dei partiti antifascisti e del clero, riesce a insediarsi e a dar vita a un suo organo di stampa, il “Bollettino Quotidiano d’Informazione”, diretto dal comunista Umberto Terracini. Viene anche costituito il CLN di Domodossola, e si diffondono i giornali delle diverse formazioni partigiane.
La breve vita della repubblica è funestata da numerose difficoltà, tra le quali i «[…] difficili rapporti con i comandi partigiani di Superti e Di Dio, che tendono a sovrapporsi alla giunta e a discriminare politicamente le sinistre e i garibaldini», e le «non distese relazioni con il Clnai, che accusa il governo ossolano di eccesso di autonomismo». Ciononostante, i risultati conseguiti sono significativi: si pensi all’abolizione del sindacato fascista e alla ricostituzione delle organizzazioni sindacali libere, che avviano subito trattative salariali; si pensi alla regolamentazione del mercato e dei prezzi, alla riorganizzazione del sistema scolastico (con revisione dei libri di testo), alla nomina di commissari per i comuni, alla ripresa della produzione industriale e degli scambi commerciali con la Svizzera (che sostiene la repubblica e la riconosce ufficialmente). Alcuni dei provvedimenti assunti dalla repubblica, grazie alla collaborazione di intellettuali del calibro di Piero Malvestiti, Gianfranco Contini e il già citato Umberto Terracini, saranno d’ispirazione per la redazione della Costituzione italiana.
Il 10 ottobre 1944 si avvia la controffensiva tedesca e fascista. Le forze partigiane, oltre a essere spesso non concordi tra loro, non hanno armi né munizioni a sufficienza, ma cercano comunque di difendersi. Quando la sconfitta è ormai prossima, i partigiani, la giunta e parte della popolazione cercano scampo in Svizzera, mentre una divisione garibaldina e una autonoma rifluiscono nelle valli confinanti, da dove continueranno la lotta. Il 23 ottobre l’esperienza della repubblica dell’Ossola è definitivamente conclusa.
(fonte: M. Giovana, Ossola, repubblica dell’, in E. Collotti, R. Sandri, F. Sessi, Dizionario della Resistenza, Torino, Einaudi, 2006, pp. 513-516).
25 Dicembre 2010 — aggiornato il 16 Giugno 2016