Le violenze a Gerusalemme: “Intervenga subito l’ONU”
11 Maggio 2021
Nota della Segreteria nazionale ANPI. “Il rilascio dei territori occupati militarmente è la condizione per avviare un processo pacifico che porti alla nascita di due Stati che si riconoscano reciprocamente”
Apprendiamo che il Segretario generale dell’ONU Antonio Guterres ha “espresso la sua profonda preoccupazione per le continue violenze nella Gerusalemme est occupata, nonché per i possibili sgomberi di famiglie palestinesi dalle loro case nei quartieri di Sheikh Jarrah e Silwan”. In una nota il portavoce ha “esortato Israele a cessare le demolizioni e gli sfratti, in linea con i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario. Le autorità israeliane devono esercitare la massima moderazione e rispettare il diritto alla libertà di riunione pacifica”.
Bene sarebbe a questo punto la convocazione straordinaria del Consiglio di Sicurezza dell’ONU al fine di un comune e fattivo appello per l’immediata cessazione delle violenze e il rispetto del diritto internazionale. Tocca ora alle comunità nazionali e internazionali, a cominciare dall’UE e dal nostro Paese intervenire subito per evitare un massacro a Gerusalemme.
La politica israeliana di estrema destra di annessioni violente, fomentata dai circoli ortodossi più intransigenti, ha causato i drammatici scontri in corso fra coloni fanatici, esercito e polizia israeliana da una parte e un popolo privato di diritti dall’altra. I missili lanciati da Hamas su Gerusalemme in risposta alla repressione israeliana gettano ulteriore benzina sul fuoco. Gli attacchi di Israele a Gaza fanno precipitare la situazione. Le ambigue dichiarazioni di Herdogan a sostegno dei palestinesi fanno paventare una tragica estensione del conflitto.
Il seme della violenza va sradicato. O la soluzione del conflitto israelo-palestinese è pacifica, oppure non avverrà. Questo vuol dire rigoroso rispetto del diritto internazionale. Eppure dal giugno 1967 Gerusalemme Est è occupata da Israele e annessa nel 1980, i palestinesi di Gerusalemme sono considerati residenti temporanei nelle loro case.
L’annessione di territori occupati militarmente è illegittima, come illegittima è la negazione dello Stato di Israele. Il rilascio dei territori occupati militarmente è la condizione per avviare un processo pacifico che porti alla nascita di due Stati che si riconoscano reciprocamente, e due popoli che vivano in pace, in reciproca sicurezza e nel rispetto della reciproca umanità.
(dalla pagina www.anpi.it)