Questo complesso monumento è stato costruito per salvare una duplice memoria. La lapide
centrale sintetizza la missione etico-culturale dell’insieme architettonico, che rispetta la
suddivisione simmetrica della costruzione e ricorda due fasi distinte della Resistenza di Navicello.
La parte sinistra costituisce il nucleo originario del cippo e si riferisce all’evento più tragico
dell’esperienza di guerra della zona: fra il 20 febbraio e il 3 marzo 1945 un grande rastrellamento
sconvolge le campagne di Nonantola, Villavara e Bomporto; diversi partigiani vengono arrestati e
condotti nelle carceri di Modena. Il 9 marzo i fascisti della Brigata Nera di Nonantola, guidata da
Ascanio Boni, uccidono lungo l’argine del Panaro dieci uomini scelti fra gli ostaggi che sono stati
catturati pochi giorni prima; una croce di ferro indica il luogo in cui sono stati trovati i corpi dei
resistenti. Ivaldo Vaccari è ricordato insieme alle vittime dell’eccidio fascista anche se viene
torturato e ucciso in carcere il 27 marzo 1945. Il settore destro, che è stato realizzato dopo un
ripensamento della struttura complessiva, commemora gli abitanti della frazione che sono morti
poiché hanno sostenuto la Resistenza.

 

Galleria





Caduti commemorati in questo monumento

VIRGINIO BENEDETTI

QUINTO BOZZANI

AGOSTINO FERRIANI

PIETRO GASPARINI

VALENTINO GASPARINI

RENZO GRENZI

IVALDO GARUTI

UBER PANZA

FABIO PELLACANI

EUGENIO TAVONI

IVALDO VACCARI

ANGELO ZAMBELLI

ENNIO PARMEGGIANI

ONELIO PINI

GIUSEPPE PINI

RENATO ZAMBELLI

CATERINA BAVIERI

IRIDE ZAMBELLI