In questo luogo il 26 ottobre 1944 i fascisti hanno fucilato l’organizzatore del Fronte della Gioventù modenese Alessandro Cabassi. I committenti esaltano «la sacra fiamma della Libertà» che ha animato l’impegno partigiano del principale organizzatore del Fronte della Gioventù modenese: la vitalità di Cabassi non è stata soffocata dal plotone d’esecuzione e continua a risplendere nella memoria del giovane militante comunista. La sobria struttura del monumento ricorda una stele funeraria: la foto di Cabassi sormonta la lapide e collega il ricordo a una dimensione corporea, le date di nascita e di morte – espresse in numeri romani – completano la base del memoriale e una corona scolpita nella pietra onora il coraggio di un diciannovenne che ha sopportato in silenzio le torture per non tradire in compagni. Secondo la tradizione resistenziale, Cabassi è stato arrestato a San Cataldo il 22 ottobre 1944 e, prima di essere fucilato nei pressi della linea ferroviaria, si è guadagnato l’ammirazione dei sicari per il contegno e la maturità che ha dimostrato di fronte al suo destino.

 

 

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Caduti commemorati in questo monumento

ALESSANDRO CABASSI