Con delibera del Consiglio provinciale venne approvato nel marzo 2002 un ordine del giorno che auspica la sistemazione della Chiesetta della resistenza di Montagnana e dell’area circostante mediante il coinvolgimento di tutti i Comuni dell’Appennino modenese per la raccolta dei fondi necessari, nell’intento di valorizzare un simbolo della memoria.
Partendo da tale sollecitazione, il sindaco di Serramazzoni si è fatto promotore della costruzione di un Comitato costituito dalla Comunità montana e dai Comuni onde poter realizzare gli obiettivi suggeriti dal Consiglio provinciale. La Chiesetta è stata realizzata nel 1965 con il concorso dei Comuni montani, della Provincia e del Comune di Modena.
Nella lapide affissa all’edificio è scritto “Per ricordare il contributo e il sacrificio delle popolazioni montane che aiutarono, ospitarono e nutrirono migliaia di fuggiaschi, perseguitati e partigiani, che videro le loro case e i loro paesi bruciati e saccheggiati per rappresaglia, che pagarono un altissimo contributo di sangue innocente per le spietate stragi naziste”.