“Volevano abbattere il sindacato: non è successo, ma ora ci troviamo a utilizzare i loro soldi per una missione che ci sta molto a cuore”. Così Donato Pivanti segretario generale della CGIL di Modena ha commentato la donazione a 6 associazioni umanitarie di 52.500 euro ottenuti da 70 sindacalisti modenesi come risarcimento danni per essere stati diffamati nell’estate del 2002 da “Il Giornale” (proprietà famiglia Berlusconi) additati come privilegiati percettori di “doppie pensioni”.
La donazione è stata fatta nel corso dell’iniziativa pubblica il 30 gennaio scorso (presso la sede CGIL) a cui hanno partecipato Carlo Garbagnati di Emergency, Roberta Bussolari di Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, Gianfranco De Maio di Medici Senza Frontiere, Fabrizio Artioli presidente dell’Associazione Malati Oncologici di Carpi, Fabio Campioli di Kabara Lagdaf associazione modenese di solidarietà al Popolo Saharawi e Luca Iotti presidente dell’associazione modenese Bambini nel Deserto.
“Questa volta Robin Hood ha fatto le cose giuste” è stata la battuta che ha accompagnato i ringraziamenti dei rappresentanti delle associazioni che hanno ritirato gli assegni da 10.000 euro e 5.000 euro. I soldi serviranno a finanziare progetti umanitari i più diversi, scelti insieme dalla CGIL e dalle associazioni. I 10.000 euro donati ad Emergency serviranno al funzionamento dell’ospedale chirurgico di Goderich in Sierra Leone, l’unico gratuito nel paese a fronte di una popolazione poverissima e flagellata da oltre 10 anni di guerra civile. Uguale somma per Libera l’associazione di don Luigi Ciotti che si batte per una cultura della legalità e la creazione di comunità alternative alle mafie: i soldi della CGIL serviranno per due centri di accoglienza e aggregazione giovanile in realtà socialmente degradate con forte dispersione scolastica come il quartiere Zen di Palermo e a Gioiosa Ionica in Calabria.
Medici Senza Frontiere utilizzerà invece la donazione a sostegno del programma di emergenza contro il colera nelle aree di Afder e Gode in Etiopia colpite da periodiche e diffuse inondazioni dei fiumi. La CGIL ha un legame particolare con l’Associazione Malati Oncologici di Carpi per la passione e il coinvolgimento che nell’associazione ebbe una sindacalista speciale, Lorella Zeni, prematuramente scomparsa nel gennaio 2006 dopo una lunga malattia. La donazione contribuirà alla realizzazione di un reparto di radioterapia presso l’ospedale Ramazzini di Carpi e di una breast unit , unità multidisciplinare per la terapia del cancro alla mammella.
A Bambini nel Deserto sono andati 5.500 euro per due progetti nel Burkina Faso a sostegno della costituzione di una cooperativa femminile per la gestione di un mulino a motore per la macina del grano e di un’altra cooperativa di ragazzi con disabilità motorie per l’allevamento stanziale di montoni. Infine a sostegno della causa del popolo Saharawi – da 30 anni in esilio in un’arida porzione di deserto algerino a causa dell’occupazione militare marocchina di gran parte del loro territorio nel Sahara Occidentale – sono andati 5.000 euro come contributo alla realizzazione di una struttura polivalente per attività sportivo-ricreative nella tendopoli di El Ayoun.
La cospicua somma devoluta in solidarietà è frutto della causa legale vinta contro “Il Giornale” che ha coinvolto oltre 450 sindacalisti della CGIL a livello nazionale – di cui 70 a Modena – per un totale di 406.500 euro di risarcimento danni (comprensive delle spese legali).
La cifra – pari ad un risarcimento di 750 euro a sindacalista – è peraltro frutto di un patteggiamento con la proprietà editoriale che in prima istanza era stata condannata a risarcire una cifra molto più alta. La CGIL ha però coscienziosamente accettato il patteggiamento, non ultimo per vedere ristorato in tempi certi e brevi il diritto all’onorabilità e alla reputazione dell’organizzazione e degli stessi sindacalisti, citati con nome e cognome sulle pagine de Il Giornale come in vere e proprie liste di proscrizione.
La tesi sostenuta dalla difesa e accolta nella sentenza, ha dimostrato i toni diffamatori di una martellante campagna stampa condotta tra l’agosto e il settembre 2002 e che i sindacalisti non godono affatto di privilegi e al momento della pensione non percepiscono due rendite o vitalizi, semmai un unico trattamento pensionistico composto da contribuzione mista. Dimostrando, inoltre, che la legge 564/1996 (la marketta che l’allora governo Prodi avrebbe pagato alla CGIL “amica”) non stabilisce affatto un privilegio per i sindacalisti “in distacco” in legge 300 (Statuto dei Lavoratori), semmai ricostituisce parità di trattamento con gli altri lavoratori, consentendo di maturare un assegno pensionistico adeguato alla retribuzione per chi ha dedicato una vita all’attività sindacale, grazie ai contributi volontari aggiuntivi da parte dell’Organizzazione sindacale di appartenenza.
Federica Pinelli