Il Palaconad, luogo deputato ai dibattiti di grosso spessore, non era, in occasione dell’incontro della Resistenza con la dirigenza D.S. al Festival Nazionale de l’Unità, al colmo della capienza, ma presentava un aspetto più che dignitoso con oltre 500 presenze. E le tematiche affrontate esulando dalla ritualità e facendo della memoria storica la chiave di lettura per una corretta valutazione del presente e per la costruzione di un futuro migliore, ha consentito di delineare il ruolo che la resistenza è chiamata a svolgere.
È così apparso in tutta chiarezza che la resistenza è il cuore e l’anima della democrazia moderna e dell’Italia di oggi, com’è stata l’anima della costruzione della Repubblica e della sua Costituzione che rimane cardine e punto di riferimento costante per la salvaguardia della libertà e della democrazia e per la creazione dell’Europa unita. Tutto ciò è emerso dagli indirizzi di saluto del segretario provinciale D.S., Ivano Miglioli, e del segretario della Sinistra Giovanile, Stefano Fancelli, che hanno messo a fuoco i temi scottanti del momento, e dell’on. Giglia Tedesco della direzione nazionale D.S. che ha osservato come la storia della resistenza si incrocia puntualmente con tutti i momenti cruciali del Paese segnandoli della propria presenza.
Ha concluso l’on. Vannino Chiti, coordinatore della segreteria nazionale D.S., richiamandosi ai valori dell’antifascismo e della resistenza “ai quali – ha detto – dobbiamo tenerci stretti perché essi sono la nostra identità”.
Era presente tra il pubblico anche una delegazione dell’ANPI di Treviso che ha rivendicato, in contrapposizione alle iniziative razziste del sindaco Gentilini, la tradizione democratica, antifascista e solidaristica della gente della Marca premiata con l’assegnazione della medaglia d’oro al V. M. al Gonfalone della città. Nè sono mancate sottolineature all’indirizzo del presidente della RAI, Baldassarre, per la sua infelice sortita sui temi storici che sarebbero propinatori di “storielle”.