L’esperienza di un gruppo di volontari, GVC-GAVCI, da 30 anni al parco XXII aprile

“Lavoriamo per la pace”.
Questo è il nome dell´iniziativa che da circa 30 anni, ogni anno ed  in questo giorno, il GVC-GAVCI realizza nel Parco XXII Aprile, alla Crocetta, dove una volta sorgeva la Villa Rainusso.
Siamo un gruppo di volontariato che opera nel sociale come sostegno a chi vive situazioni di difficoltà: ragazzi in età scolastica, famiglie, anziani.
Fin dalla nostra nascita 1973-74 abbiamo scelto la strada della nonviolenza come linea educativa per una società che possa vivere in
pace, superando anche i conflitti interpersonali. Abbiamo, perciò, rifiutato l´idea di guerra per risolvere i conflitti tra stati, ma siamo contrari anche al sistema di guerra (militarismo, produzione e
vendita di armi, ecc.) che dalla guerra prende linfa. Pe questa ragione siamo contro ogni forma di violenza che sia di aggressione o di ritorsione. Crediamo ci siano altri mezzi per far valere i propri diritti, prendendo ad esempio Gandhi, Franz Jagerstatter, Martin Luther King. Per questo, in un momento storico difficile ed incerto, abbiamo letto nella festa alcuni articoli della Costituzione Italiana (Art. 1 – 3 – 8 – 10 – 11 – 17 – 19). La lettura poteva certamente essere preparata meglio, ma due cose ci premevano: una che alcuni ragazzi stranieri leggessero e altri ascoltassero, l´altra per confermare la nostra posizione sulla validità della carta costituzionale, da cui non ci vogliamo discostare. La nostra costituzione è nata dopo l´obbrobrio di un sistema politico che ha portato il popolo italiano (e non solo) prima a provocare poi a subire una tragedia unica nella sua gravità di
distruzione e di morte. Quando la pazzia è stata vinta, un gruppo di uomini di formazione ed idee diverse, ma con una finalità comune, ha inciso queste norme con una saggezza ed una lungimiranza, che solo una grande sofferenza ha potuto fare maturare e nella convinzione di tracciare una strada per evitare che tale tragedia si ripetesse di nuovo.
Gli articoli che abbiamo letto, sono quelli più vicini alla nostra realtà di volontariato, soprattutto ci è caro l´art. 11 che ci ha accompagnato e ci accompagna fin dall´inizio della nostra attività:
“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un
ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
Alla luce della prima parte dell´Art. 11 (…controversie internazionali) non c´è nessun aggettivo che possa giustificare la guerra: giusta, necessaria, umanitaria, preventiva, santa. La guerra è un fatto irrazionale, barbaro, inutile e per un credente cristiano immorale. La seconda parte (consente, in condizioni…) che spesso è sottaciuta, per noi è la via istituzionale alla pace, cioé rafforzare l´ONU affinché abbia una vera autorità sopranazionale, con un corpo di polizia internazionale e la eliminazione di tutti gli eserciti.
Come al momento della costruzione dei singoli stati, vennero eliminati tutti gli eserciti intrastatali (vedi Italia), mantenendo la polizia a livello nazionale, provinciale e comunale, secondo il principio di sussidiarietà. Si dovrebbe togliere agli stati il diritto di farsi giustizia da soli
con la forza. Visto che ormai a livello globale c´è di tutto, anche i dissesti economici che provocano ulteriori sofferenze, perché non si dovrebbe tentare questa via? Dove sono i politici lungimiranti, che con coraggio si rivestono di sana umiltà e si impegnano ad osservare le normative costituzionali sulle cui osservanze si può costruire il bene comune? La nostra costituzione dovrebbe essere osservata in modo più radicale, proprio da chi, per scelta, ha giurato su di lei.

GVC-GAVCI