Nato a Vanezia, il 23 ottobre 1921, residente a Modena, in piazza Vittorio Emanuele II, studente. Già tenente del 2° art. “Alessandria”, si era unito ai partigiani del nostro Appennino, militando nel Btg. “Anderlini” col nome di battaglia “Antonio”. Partecipò a numerose ed ardite azioni (p. es. fece saltare un ponte assieme Roano Contri, nel corso della battaglia di Montefiorino). Dopo lo sbandamento passò il fronte con la propria formazione, ma successivamente vene paracadutato nella pianura modenese, a capo di una Missione Americana, la “IKI”. Nel gennaio 1945 egli ottenne il primo lancio di armi, munizioni, divise, a Cortile di Carpi, e combattè pure coi partigiani della prima zona militare della pianura, assieme a Nansen e ad “Alberto” (Amorth). Nei combattimenti ultimi, per la liberazione, il 22 aprile 1945, a Rovereto, dove “sfociarono i reparti di una interminabile colonna tedesca in ripiegamento, cadde valorosamente Giuseppe Faiani”, non ricordato come meriterebbe.
E’ ricordato: con la Laurea Honoris Causa, conferitagli dall’Università di Bologna il 7 dicembre 1946; nel Sacrario ai piedi della Ghirlandina, a Modena; nel Famedio partigiano provinciale del cimitero di S. Cataldo, a Modena; nel Monumento eretto a lui e ad altri caduti nel comune di Rovereto; nell’Aiuola Monumento in piazzale Risorgimento, a Modena.