Al centro del dibattito promosso dal sindacato pensionati Spi-Cgil
“Facciamo vivere la Costituzione” è il titolo dell’incontro che abbiamo organizzato lo scorso 19 novembre alla presenza di oltre 100 fra attivisti, iscritti e pensionati delle Leghe modenesi Spi-Cgil San Faustino, Centro Storico e Madonnina.
Un momento di confronto interessante sui temi della democrazia e del lavoro, della partecipazione e della rappresentanza sindacale, a cui hanno partecipato il professore Simone Scagliarini docente di Diritto Costituzionale Università di Modena e Reggio Emilia, il segretario della Cgil di Modena Donato Pivanti, e Aude Pacchioni presidente Anpi.
“La nostra Costituzione non va cambiata perché è vecchia – ha spiegato il professor Scagliarini – è un modo di ragionare approssimativo e fuorviante, altri Paesi europei hanno costituzioni ben più datate, ma a nessuno è venuto in mente di buttarle via. Si pensi alla Francia dove vige una Costituzione nata e approvata da Napoleone quindi ultracentenaria, o agli Stati Uniti che hanno una Costituzione approvata addirittura nel millesettecento, tuttora forte punto di riferimento per la vita di quella nazione”.
Anche la presidente dell’Anpi ha insistito sull’importanza di “difendere la nostra carta costituzionale, contro i ripetuti tentativi di questa maggioranza di governo di cambiarla radicalmente, di stravolgerla unicamente negli interessi di una parte del Paese e non certo nell’interesse comune o della parte più indifesa”. Anche sulla giustizia Aude Pacchioni ha criticato la proposta di legge sul processo breve, perché non è con la prescrizione che si rende giustizia ai cittadini ma al contrario aumentando le risorse per il personale e gli strumenti tecnici, proprio il contrario di quello che sta facendo il Governo anche con questa Finanziaria.
Aude Pacchioni ha sottolineato l’importanza di tenere vivi i valori della Costituzione, solidarietà, diritti universali di cittadinanza, attraverso il dialogo continuo fra generazioni, parlandone in famiglia, ai propri figli, nipoti e pronipoti e attraverso il ruolo educativo della scuola.
Poi la discussione si è spostata sul ruolo centrale del lavoro, l’articolo 1 della Costituzione recita “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. Il segretario della Cgil Pivanti ha affrontato i delicati temi all’ordine del giorno della democrazia sindacale e del diritto dei lavoratori ad esprimersi tramite referendum sui contratti siglati in nome e per conto loro dalle sigle sindacali, a maggior ragione quando non c’è accordo tra le stesse. Il diritto di sciopero e di costituirsi in sindacato sono diritti altrettanto sanciti dalla nostra Costituzione, perciò il disegno di legge fermo in Parlamento sulla modifica sostanziale del diritto di sciopero (non più diritto individuale, ma diritto che si può esercitare solo se il 51% dei lavoratori si è pronunciato preventivamente a favore di esso), rischia di stravolgere diritti garantiti costituzionalmente. Pivanti ha anche fatto cenno al difficile momento di rapporti unitari con Cisl e Uil e, pur ribadendo le diversità che attualmente dividono i sindacati, ha stigmatizzato le tensioni che si sono verificate a metà novembre durante le manifestazioni provinciali della Fiom contro il contratto separato, sostenendo che le sedi sindacali sono luoghi inviolabili di democrazia. Pivanti ha posto anche l’accento sull’art.3 della Costituzione, sui valori di accoglienza, tolleranza e rispetto delle persone indipendentemente da come la pensano, dalle loro convinzioni politiche e religiose, dalla loro origine, dalla razza…Inevitabile attualizzare la nostra Costituzione ribadendo quindi il valore del rispetto verso gli immigrati, che stanno perdendo il lavoro (come tanti italiani in questa fase di crisi) e rischiano di non poter rinnovare il permesso di soggiorno e diventare clandestini. “E’ incivile – ha detto Pivanti – rimandare a casa i migranti al pari dei delinquenti. Si tratta di famiglie i cui figli spesso sono nati in Italia, vanno a scuola con i nostri bambini che spesso conoscono solo la lingua italiana e che vengono sradicati dalla terra in cui sino ad oggi sono vissuti. Sta a noi tutti spiegare ai nostri giovani che l’immigrato non è solo chi delinque e sfatare l’opinione che i servizi, i benefit, le agevolazioni vengono sempre e solo riconosciute agli immigrati e mai ai cittadini autoctoni”.
L’incontro del 19 novembre si è dunque concluso con una consapevolezza in più da parte di noi tutti. Loretta Sgarbi della lega Spi San Faustino, che ha coordinato il dibattito, ha annunciato che in occasione del congresso provinciale Spi a fine febbraio, sarà consegnata copia della Costituzione a tutti i partecipanti.
L’incontro è terminato con gnocco fritto, lambrusco e uva. Ci ripromettiamo di rendere altrettanto interessante anche l’ultimo dei tre incontri rivolti alle 7 leghe Spi di Modena. Il prossimo marzo sarà la volta delle leghe Sant’Agnese e Buon Pastore, il tema sarà scelto in base ad un sondaggio fra i nostri iscritti e sarà di argomento generale come già questo sulla Costituzione e il primo sul testamento biologico svolto in febbraio per le leghe Spi Crocetta e San Lazzaro.
I tre incontri rientrano nel progetto di formazione sul rafforzamento dell’appartenenza e della rappresentanza sindacale voluto dallo Spi di Modena che complessivamente coinvolgerà negli incontri pubblici oltre 500 anziani.
Nell’ambito dello stesso progetto – che si concluderà in maggio con la festa al parco Amendola dedicata ai 150 dell’Unità d’Italia – sono previsti anche iniziative per rafforzare la tutela individuale dei pensionati. In un Paese dove il 30% dei pensionati non percepisce tutte le prestazioni di welfare a cui ha diritto, il sindacato pensionati è chiamato ad un ruolo più incisivo in questo senso. A maggior ragione nella nostra provincia dove il tasso di sindacalizzazione fra i pensionati è di circa l’80% (comprendendo tutti i Sindacati, non solo Cgil Cisl Uil). A Modena e provincia la percentuale dei pensionati che non accede a tutti i benefici scende al 20%, ma ugualmente lo Spi/Cgil è impegnato a chiamare i propri iscritti per verificare il diritto all’assegno al nucleo familiare, la 14° mensilità della pensione, le maggiorazioni sociali. Si riscontrano spesso anziani che hanno diritto anche a 3-4 anni di arretrati.
Norma Lugli
Segretaria Spi-Cgil Modena