Il cimitero di San Cataldo mostra in sequenza le diverse epoche della memoria militare di Modena: i soldati dell’Accademia militare, i caduti della Grande guerra, i “martiri della rivoluzione fascista” e i morti del secondo conflitto mondiale trovano sepoltura in spazi distinti. Subito dopo la liberazione dal nazi-fascismo, la nuova Amministrazione e le associazioni partigiane predispongono un’area destinata al mausoleo dei caduti della Resistenza; nei primi decenni dell’Italia repubblicana e democratica tutte le celebrazioni del 22 aprile prevedono un corteo e un omaggio alle sepolture degli “eroi” partigiani. Intorno alla metà degli anni Sessanta cominciano i lavori di ristrutturazione del cimitero: il piano prevede di destinare al nuovo “Mausoleo ai Caduti della Resistenza” una parte del colonnato interno. L’Amministrazione commissiona al noto scultore Arnaldo Pomodoro una statua capace di rappresentare lo spirito della lotta di liberazione attraverso il linguaggio astratto dell’arte contemporanea: l’opera «Una battaglia: per i partigiani» costituisce l’omaggio dell’artista al solido orgoglio dei “ribelli” modenesi. La struttura viene inaugurata l’8 dicembre 1972, nel venticinquesimo anniversario della Medaglia d’Oro al Comune di Modena.

 

 

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