COMUNICATO
Le Associazioni della resistenza modenesi, A.N.P.I. e F.I.A.P. unitamente agli antifascisti dell’A.N.P.P.I.A., da sempre impegnati a sostenere i valori fondanti della Repubblica, ricordano di avere sostenuto la riforma del Titolo V della seconda parte della Costituzione per un ordinamento dello Stato in senso federalista e di aver appoggiato il referendum confermativo, della stessa riforma, del 7 ottobre 2001 risultato vincente.
Queste chiare prese di posizione, assieme alle proposte avanzate per il nuovo statuto della Regione Emilia – Romagna, alla luce della suddetta riforma, hanno inteso riaffermare, nell’attualità, gli ideali e i principi della lotta di liberazione per la realizzazione di un regionalismo federalista in grado di avvicinare il potere alle singole realtà territoriali, cioè al popolo, ampliare gli spazi di democrazia nel Paese dando impulso alle autonomie locali, responsabilizzando la società civile e garantendo su tutto il territorio nazionale i livelli essenziali delle prestazioni sociali in ordine alla scuola, alla sanità e all’assistenza. Si tratta di un processo per riaffermare l’unità nazionale, completando la riforma, con il superamento dell’attuale bicameralismo e la creazione di una Camera delle Regioni e delle autonomie.
Il disegno di legge attuativo della riforma, predisposto dal Ministero per gli Affari regionali in accordo con le Regioni, per affrontare i primi necessari adempimenti è fermo al Senato, e ora il centro destra ha ripescato la devolution della Lega di Bossi che azzera la riforma federalista solidale, attacca l’unità della nazione stabilendo il principio che ogni Regione fa per sé nella scuola, nella sanità, nella sicurezza.
In sostanza i territori che hanno le risorse, vale a dire le aree più forti e ricche del Paese, potrebbero decidere in proprio, uscendo dai sistemi nazionali sanitario e scolastico e dotarsi di un loro corpo di polizia rendendo difficile, se non impossibile, il coordinamento delle forze che si occupano di sicurezza. In questo modo si prospetta una frammentazione del sistema di tutela di fondamentali ed essenziali diritti dei cittadini a danno delle Regioni più disagiate e meno sviluppate.
L’appello di un gruppo di premi Nobel e di scienziati che denuncia questi gravissimi pericoli di chiusura egoista e localista, non degna delle nostre tradizioni civili e contrapposta alla prospettiva europea, trova l’adesione e il sostegno da parte delle forze antifasciste e della resistenza che hanno combattuto per la libertà, l’indipendenza e l’unità d’Italia e per i valori di giustizia, di uguaglianza e di pace.
L’A.N.P.I., la F.I.A.P. e l’A.N.P.P.I.A. della provincia di Modena, in continuità con l’impegno prima ricordato, si battono, in accordo con tutti i democratici, contro la cosiddetta devolution che spezzerebbe l’Italia, e per l’attuazione della riforma federalista che il popolo italiano ha confermato con il referendum.
ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA
FEDERAZIONE ITALIANA ASSOCIAZIONI PARTIGIANE
ASSOCIAZIONE NAZIONALE PERSEGUITATI POLITICI ITALIANI ANTIFASCISTIModena, 26 novembre 2002