COMUNICATO STAMPA
La Colonna e la libertà
Il Comitato provinciale dell’ANPI di Modena ribadisce la critica al passaggio della cosiddetta “Colonna della Libertà” nei nostri territori, teatro della barbarie nazifascista. La presenza, non smentita dagli organizzatori, di figuranti in divisa e di residuati bellici della Wehrmacht, nonché di mezzi e figuranti della Repubblica Sociale Italiana, prevista dall’articolo 7 del regolamento della sfilata, dimostra qualche confusione sul concetto di libertà e costituisce un richiamo per nostalgici.

Ricordiamo che fu un reparto di paracadutisti tedeschi, non di nazisti, a sterminare 136 civili alla Fossa di Susano. Furono militari dell’esercito tedesco e i loro complici fascisti a trucidare a Mirandola i 5 Martiri partigiani, davanti alla cui stele dovrebbe transitare la Colonna, senza rendere loro onore! Si dice che non ci sono simboli nazisti e fascisti, ma quelli dei tedeschi e dei repubblichini, massacratori di civili agli ordini dei nazisti, sì! C’è in questo la precisa volontà di negare la storia e con essa la memoria della barbarie nazifascista.

Nel corteo della libertà non sono previsti i partigiani. Si ignora forse che la guerra fu anzitutto una lotta antinazista e antifascista? Concetto ben chiaro agli alleati, inglesi, americani e tanti altri, che diedero un contributo fondamentale alla sconfitta delle due dittature, riconoscendo il ruolo essenziale avuto, anche sul piano militare, dalla Resistenza, armata e no.

Non ci stupisce che l’Amministrazione comunale mirandolese di destra usi la Colonna nel perseguire la sua politica volta a ignorare il ruolo della Resistenza antifascista e dei partigiani, ai quali non si dedica un solo momento di memoria. Infatti, lo scarno programma del Comune per celebrare il 25 aprile, giorno dello sciopero insurrezionale a fianco degli alleati e non della fine della guerra, si chiude con una conferenza su un’azione dell’esercito italiano cobelligerante.

La pura esibizione di mezzi, armi e divise di un passato che ancora ferisce banalizza la guerra. Nell’attuale drammatico momento, funestato da conflitti atroci a due passi da noi, servirebbero messaggi di pace. Il fatto che in passato la Colonna sia stata più o meno acriticamente accettata non è un merito, è una aggravante. La Colonna poteva essere una occasione per proporre informazioni, memoria attiva dei fatti, riflessioni per conoscere e capire una pagina di storia, fondamentale per l’Italia repubblicana e democratica di oggi. Così accade in altre ben più significative rievocazioni. Il passaggio da San Felice coglie le perplessità che ANPI e altri hanno espresso sull’iniziativa.

Come dimostrano le decine di manifestazioni, programmate per i prossimi giorni in città e paesi della provincia, organizzate da istituzioni locali e associazioni, tra le quali l’ANPI, e che certamente anche quest’anno coinvolgeranno migliaia di cittadini di ogni età, c’è un altro modo di festeggiare la libertà: con eventi culturali e di festa, ricordando chi ha dato la vita per conquistarla e anche chi ha dato la morte per impedirlo. L’ANPI sarà come sempre presente accanto ai cippi dei caduti, per ricordare ancora una volta l’essenziale e attualissima differenza tra fascisti e antifascisti.