Questo cippo si trovava lungo la ferrovia, nel luogo in cui il 1 settembre 1944 i fascisti hanno ucciso «il partigiano caposquadra» Athos Iori, ed è stato spostato per consentire la costruzione dello stabilimento della Terim. La tortura e la fucilazione del giovane di Baggiovara hanno lasciato un segno profondo nella comunità della frazione modenese. Nella “Cronaca Pedrazzi” si legge che il passaggio a livello sulla “Giardini” mostra «un doloroso e macabro spettacolo: sul margine della strada in destra giaceva un giovane ucciso da vari colpi d’arma da fuoco […] dalla “Brigata Nera” perché trovato a mano armata in una casa posta in via “Contrada” in quel di Saliceta S. Giuliano, ove egli accompagnato a sette altri individui erasi recato nell’intento di compiere un attentato contro la persona del Colonnello Rossi». Avvertito dell’attacco, l’ufficiale fascista «chiedeva l’invio di parecchi militi» per rastrellare i partigiani: venivano arrestati Athos Iori e un «giovanetto sedicenne»; quest’ultimo «non venne giustiziato perché non trovato in possesso di arma, ma lo si volle presente alla esecuzione del suo compagno nella lusinga che l’esempio potesse valergli a far confessare il nome dei complici: il ragazzo però insisté nel dire che nulla sapeva, e semplicemente venne dai componenti della spedizione incaricato della custodia delle biciclette».
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Caduti commemorati in questo monumento
ATHOS IORI