Cari lettori, anche in questo numero mi rivolgo direttamente a voi per attirare la vostra attenzione sulle cose che cambiano nel nostro giornale.
La prima che vi segnalo è il cambio della testata. Ieri “Resistenza Oggi”, ora “Resistenza e Antifascismo Oggi”. Ciò è dovuto al fatto che ora nell’ANPI non ci sono solo i partigiani, ma aderiscono tutti quelli che condividono i nostri obiettivi. Con il congresso del febbraio 2006 è modificato in questo senso lo Statuto della Associazione. A Modena da molto tempo l’adesione era aperta anche ai non partigiani (oltre il 50%). Ora quanti condividevano gli ideali antifascisti non solo aderiscono ma possono essere a pieno titolo componenti degli organismi dirigenti a tutti i livelli: Circoli, Sezioni, Comitati Provinciale e Nazionale.
“Resistenza e Antifascismo Oggi” registra poi un’altra novità, che è conseguente a questa legittimazione anche formale e non solo politica: l’inserto “Resistenza Giovani” non è più necessario. L’intero giornale deve esprimere gli orientamenti complessivi dell’Associazione e deve essere in grado di trattare tutti i temi dell’attualità, della storia, della memoria e fare conoscere iniziative, progetti, opinioni degli associati siano essi giovani antifascisti e/o partigiani resistenti.
Tutto questo va vissuto come un momento di grande arricchimento e di sviluppo della democrazia interna e di stimolo per un’ANPI che sappia stare nel dibattito contemporaneo con le idealità, i sentimenti, le opinioni che sono conseguenti di una presenza plurale dei suoi aderenti.
Nell’attuale momento c’è ancora bisogno di una voce che aiuti tutti noi a capire che dalle difficoltà, delle quali il Centro destra che ha governato negli ultimi anni ne è il responsabile, non si esce con una campagna “antipolitica” che indebolisce le Istituzioni e rischia di scardinare il sistema democratico.
Noi lo sappiamo per esperienza vissuta. L’indebolimento delle Istituzioni locali e parlamentari, prelude a fare passare l’idea che i “pochi ma buoni” possono risolvere meglio i problemi. Allontanare i cittadini dall’impegno civile e politico per poter governare per gli interessi dei pochi, di chi ha già privilegi, lasciando irrisolti i problemi che assillano i molti, i più deboli, i meno protetti.
Il nostro giornale, cari lettori, come voce dell’ANPI, deve fare il possibile perché i principi contenuti nella Costituzione, siano non solo salvaguardati, ma abbiano piena realizzazione e denuncerà quanti, in nome dell’efficientismo, intende indebolire la democrazia che ci siamo costruiti in questi 60 anni. Questo non significa non sollecitare riforme urgenti, abrogazioni di leggi “ad personam” volute dal centrodestra, affrontare lo sviluppo economico, l’estensione dei diritti civili per le persone, per le coppie di fatto e per le famiglie, ecc. , ma significa che nel contempo il tessuto istituzionale e democratico del Paese deve essere salvaguardato e rafforzato.
AUDE PACCHIONI