“Contiamo di portare ai seggi almeno 100 mila fra lavoratori e pensionati modenesi e li invitiamo ad esprimere un SI convinto all’accordo” hanno detto i segretari di CGIL CISL UIL Donato Pivanti, Francesco Falcone e Luigi Tollari nell’illustrare la vasta tornata di assemblee di consultazione, avviata lo scorso 17 settembre e sino al 6 ottobre, per illustrare il Protocollo del 23 luglio su welfare, pensioni e competitività firmato da Governo e parti sociali. Tre settimane in cui sono convocate centinaia di assemblee nei luoghi di lavoro e decine di incontri in tutto il territorio provinciale allo scopo di coinvolgere il maggior numero possibile di lavoratori, pensionati, cassintegrati, lavoratori in mobilità, precari e giovani. Terminata la consultazione, è previsto l’allestimento di diversi seggi elettorali – presso tutti i principali luoghi di lavoro, le sedi sindacali territoriali e di zona, le polisportive e le leghe pensionati – dove si voterà l’accordo nei giorni 8, 9 e 10 ottobre (quando è prevista la conclusione del voto alle ore 14). L’esito del voto sarà reso pubblico a livello nazionale il 12 ottobre. “Dunque è importante sapere – puntualizza il segretario della CGIL Donato Pivanti – che chi in queste settimane non ha votato al termine delle assemblee nei luoghi di lavoro, gli stessi lavoratori precari o quelli di piccole imprese, ma anche i pensionati, possono recarsi ai seggi territoriali dall’8 al 10 ottobre”. Per informazioni sui seggi rivolgersi presso le sedi sindacali. La consultazione è con voto segreto, precise norme sono seguite per registrare e identificare i votanti, in particolare nei seggi territoriali. Lavoratori, pensionati, precari ecc. dovranno esibire la busta paga o il libretto di pensione o l’attestato dell’ufficio di collocamento o documenti analoghi che dimostrino la condizione di lavoro. “Questo accordo riguarda tutti, coinvolge tante condizioni sociali – afferma il segretario della CISL Francesco Falcone – è stato costruito unitariamente con grande pazienza e si muove nel solco della concertazione che anche in passato ha saputo dare risposte ai problemi di risanamento e sviluppo del nostro Paese”. “L’accordo – continua il segretario CISL – non toglie e non chiede sacrifici a lavoratori e pensionati, ma per la prima volta dopo tanti anni comincia ad affrontare urgenti questioni sociali, dalle misure per i giovani, alla rivalutazione delle pensioni basse, al miglioramento degli ammortizzatori sociali, all’aumento delle indennità di disoccupazione”. “Un Accordo che per la prima volta non chiede ma dà – precisa il segretario della UIL Luigi Tollari – e porta ad un aumento delle pensioni basse che non si vedeva da 15 anni. Importante per Tollari anche la quantificazione dei lavoratori usuranti (1.400.000 addetti) e la possibilità per loro di accedere alla pensione di anzianità con età ridotta di 3 anni (quindi a 57 anni) nella misura massima di 5.000 uscite ogni anno. Donato Pivanti segretario CGIL ha commentato che “l’Accordo del 23 luglio non è tutto quello che volevamo e lascia aperte questioni come il precariato e le misure per i giovani, ma dopo tanti anni porta a significativi risultati ridistribuitivi a favore di giovani e pensionati, e vede il Sindacato protagonista di questo patto fra generazioni”. Sulle pensioni è importante l’impegno a superare il “gradone” della Maroni (dal 1° gennaio 2008, in pensione a 60 anni e 35 di contributi) e la revisione dei coefficienti di calcolo entro il 2010, affidata ad una Commissione che nella nuova definizione dovrà tener conto anche delle aspettative di vita legate al tipo di lavoro svolto. “Ci aspettiamo una grande legittimazione democratica dal voto di lavoratori e pensionati – prosegue Pivanti – che darà forza al Sindacato per le prossime battaglie a partire dalla discussione della Finanziaria 2008”. “Auspico una grande partecipazione al voto – aggiunge – che consentirà di mettere all’angolo quel blocco di forze sociali e politiche che in questi mesi ci hanno attaccato pesantemente e dimostrerà che di Sindacato c’è ancora molto bisogno”. L’ultima consultazione dei lavoratori e pensionati promossa dai sindacati è avvenuta nel 1995 sulla riforma Dini. In quell’occasione furono allestiti 142 seggi e votarono circa 70 mila modenesi.
Federica Pinelli