“16 agosto 1944. Dalla Casa del Fascio repubblicano la salma del colonnello Filiberto Nannini è trasportata solennemente in Duomo per le esequie. Si riforma il corteo e all’altezza del Municipio si scioglie. Movimento insolito di truppe. Due compagnie di Camicie Nere si allineano in doppia fila nel mezzo della piazza, entrata in Castello verso il Torrione. Cantano inni guerreschi, nel mentre un plotone di Guardie repubblicane si unisce alle Camicie Nere. È il plotone di esecuzione. Sono le 20. Mentre la salma del Nannini ha sepoltura nel nostro Cimitero, 16 individui di tutte le età, sono portati in Piazza e per rappresaglia uccisi. 17 agosto 1944. Giornata di costernazione espressa sul volto di tutti. Quasi squallida la piazza sebbene giorno di mercato. Le salme sono ancora supine a terra, e le scene di profondo dolore si susseguono appena un congiunto ravvisa un suo caro. Alle 9 sono incassate e allineate sul verde al fianco destro di chi entra in Castello. Alle 11 comincia il trasporto di questi disgraziati, forse innocenti, e due per due sopra un camioncino senza onori funebri sono trasportati al Cimitero”. E’ la cronaca, scarna ed essenziale dell’eccidio avvenuto per mano fascista in Piazza Martiri, così come riportata da don Ettore Tirelli nella sua “Cronaca carpigiana” conservata nell’Archivio del Seminario vescovile di Carpi e trascritta da Anna Maria Ori. La foto ritrae la commmorazione di quest’anno.