A Gaza subito una tregua umanitaria.

Il massacro di civili israeliani compiuto da Hamas, che ANPI duramente condanna, non giustifica l’invasione di Gaza da parte dell’esercito israeliano e i bombardamenti indiscriminati con molte migliaia di vittime civili, soprattutto bambini. La reazione travalica i limiti della legittima difesa contro gli attacchi terroristici di Hamas, viola il diritto internazionale ed è indegna di un paese democratico membro dell’ONU.

Serve subito una tregua umanitaria, con la cessazione di tutte le operazioni militari in atto.

La cieca rappresaglia sul popolo palestinese è frutto di una cultura della vendetta e della ritorsione; la stessa che ha guidato l’attacco terrorista di Hamas contro il popolo israeliano. Questa reazione alla violenza di Hamas e dei suoi alleati è segno del fallimento di anni di governo della destra nazionalista e integralista israeliana.

La visione di Hamas e dei suoi alleati terroristi e quella del governo della destra israeliana tengono in ostaggio il popolo palestinese e quello israeliano, facendo pagare a loro un prezzo umano e politico inaccettabile. Alla base dell’ideologia terrorista di Hamas e dell’integralismo israeliano c’è la convinzione che la soluzione per la pace tra due popoli sia possibile solo con la totale eliminazione del nemico.
La risposta per costruire una pacifica convivenza sta invece nello sradicamento delle posizioni integraliste, nell’abbandono della violenza, nel riconoscimento reciproco tra due popoli e nella formazione di due stati in pace, liberi e democratici, superando oltre 50 anni di segregazione del popolo palestinese.

Ancora una volta va denunciata l’impotenza delle organizzazioni internazionali nel prevenire e nell’imporre il rispetto del diritto internazionale. Da anni si sottovaluta la crescente gravità della situazione in Medio Oriente: da una parte il governo israeliano convinto di eliminare la questione palestinese attraverso accordi diretti con paesi arabi, e dall’altra l’Iran e altri stati non solo arabi, che intrattengono complici rapporti con Hamas e sostengono formazioni del terrorismo fondamentalista islamico, sotto lo sguardo cinico e distratto della UE e dei paesi occidentali.

Gli effetti globali dell’attacco di Hamas e della risposta israeliana, in termini di ulteriore destabilizzazione delle relazioni internazionali, approfondiscono le lacerazioni e mettono in evidenza l’inadeguatezza delle risposte ai problemi globali, ancora guidate da nazionalismi e prevaricazioni. Genera immani sofferenze per milioni di persone.

Anche in un momento così buio funestato da guerre ad alto impatto globale, come quella provocata dall’aggressione della Russia contro l’Ucraina, non va smarrito l’impegno di ognuno per la pace e la coesistenza tra i popoli. Per questo ANPI si batte e si batterà con ostinazione.

Modena, 30 ottobre 2023