L’ANPI di Modena partecipa come ogni anno alle celebrazioni del Giorno del Ricordo, in onore e memoria delle vittime italiane delle foibe e dei profughi dalmati-istriani.
La memoria di quei tragici fatti è un impegno per tutti e non va usata facendo a pezzi la storia o usandola in modo strumentale. Chi, come alcuni indegni odierni rappresentanti delle istituzioni, contrappone il ricordo delle stragi delle truppe di Tito alla celebrazione del 25 aprile, Festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo e della fine della guerra voluta da Mussolini, offende doppiamente la memoria.
Quei crimini contro l’umanità sono frutto dei nazionalismi contrapposti, che in particolare nel complesso confine orientale d’Italia, hanno visto per decenni ripetuti tentativi di sopraffazione e di cancellazione delle culture, che nei secoli si erano progressivamente mescolate.
Nazionalismi ancora oggi fomentati e usati per perpetrare conquiste territoriali, pulizie etniche, oppressione delle minoranze: nella ex Jugoslavia degli anni ’90 come nell’Ucraina invasa dai russi, in Siria e in Palestina come nel corno d’Africa. Non è con il nazionalismo che si curano i mali del nazionalismo, anche se per pudore lo si chiama sovranismo.
Quei crimini sono inoltre l’esito di contrapposizioni ideologiche che hanno travolto diritti umani e giustificato l’uso sistematico della violenza contro popolazioni inermi. L’esercito di Tito, le sue formazioni partigiane, hanno giustificato con l’ideologia comunista eccidi e massacri di civili: fascisti e antifascisti, semplici cittadini, donne e bambini.
La lotta antifascista e la nostra Costituzione figlia della Resistenza sono il più potente antidoto alla deriva violenta del nazionalismo e della contrapposizione ideologica, contro chi è alla ricerca di una qualche giustificazione del fascismo o peggio di una rivincita.
Per l’ANPI la condanna dei massacri e delle foibe e dei loro responsabili è netta, come netta è la solidarietà agli esuli dalmati-istriani, che hanno vissuto sulla propria pelle il dramma dell’esodo. Per anni a Modena e al Villaggio San Marco di Fossoli di Carpi i profughi sono stati ospitati e il ricordo della loro odissea è parte integrante di questa giornata. Per l’ANPI la “memoria attiva” è impegno a fare vivere il passato nel presente come lezione per il futuro.
Vanni Bulgarelli
Presidente provinciale ANPI