Il Direttivo Provinciale dell’ANPI di Modena esprime grande preoccupazione per la situazione economica, sociale e politica che si va delineando nel Paese e in Europa. Il persistere della guerra in Ucraina, con le sue drammatiche conseguenze umane e materiali, che investono l’intero continente, in un quadro globale che ripropone pericolose tensioni e fratture bipolari, richiede una più forte iniziativa per la pace e la coesistenza pacifica. Serve un nuovo ordine mondiale, non una nuova divisione del mondo in blocchi chiusi e contrapposti. Scenari di recessione economica e di tensione sull’occupazione si combinano con l’aumento vertiginoso del costo della vita e dell’energia, insostenibili per famiglie e imprese. L’interdipendenza economica mondiale è minata da nazionalismi, da nuovi intenti egemonici, da pratiche predatorie delle risorse naturali. Serve un nuovo assetto dell’economia globale rifondato sulla più equa distribuzione della ricchezza e sulla salvaguardia dell’ambiente, poiché la crisi climatica si manifesta in tutto il Pianeta con drammatica evidenza.

Si tratta di un insieme di problemi che determina un duro impatto sugli assetti sociali ed economici italiani e mette alla prova le istituzioni democratiche, con il rischio di accrescere sfiducia, disinteresse e reazioni irrazionali verso la politica. Non si è esaurita la spinta populista e demagogica, nell’illusione che la risposta ai problemi del Paese possa venire da posizioni corporative, nazionaliste o sovraniste, o esasperando la frammentazione sociale. Servono concrete proposte che possano ricostruire un senso comune degli italiani e un più ampio progetto collettivo unitario. In particolare vanno poste al centro dell’azione di governo interventi per una maggiore giustizia sociale, anche come elemento di rafforzamento della democrazia. Le risorse e gli indirizzi messi in campo dall’Europa, per lo sviluppo sostenibile dell’Italia e del continente con il PNRR, sono una opportunità straordinaria che richiede competenza e affidabilità di chi governerà il Paese.

Alla crisi della democrazia rappresentativa, evidente non solo in Italia, l’ANPI risponde sollecitando la massima partecipazione politica ed elettorale dei cittadini, chiamando ognuno all’impegno. Il tessuto democratico è ancora forte e articolato nelle istituzioni locali e nella società e rappresenta una risorsa essenziale per il Paese e un antidoto a derive autoritarie. Ci preoccupa la sottovalutazione delle manifestazioni nostalgiche del fascismo, diffuse anche in ambito istituzionale, delle torsioni nazionaliste, razziste e negazioniste dei diritti delle donne e delle minoranze. Non si tratta di scontro ideologico, retaggio di una storia passata, ma del concreto proporsi di una visione del Pese e della società che ha conseguenze concretamente negative sull’economia, sullo stato sociale, sulla coesione dell’intera comunità nazionale ed europea. Chi non recide, anche nei propri simboli, il riferimento al fascismo, ne giustifica la storia, mantenendo evidenti e pericolose ambiguità.

L’ANPI modenese ribadisce che la discriminante antifascista scritta nella Costituzione è un valore ed un progetto oggi più che mai attuali e da curare e difendere. L’antifascismo non traccia solchi, non erige muri, disegna orizzonti aperti al confronto dove la lezione della storia non è un peso o una memoria da rimuovere, ma strumento necessario per il futuro del Paese.

La proposta della coalizione di destra di apportare sostanziali e unilaterali modifiche alla Costituzione tradisce il patto costituzionale unitario, provocando contrapposizioni e fratture. Sarebbe inaccettabile per l’ANPI e per l’ampio schieramento di forze sociali, che hanno nella Carta un riferimento fondamentale, se tra gli obiettivi vi fosse quello di rimuovere dalla Costituzione i valori della Resistenza e dell’antifascismo. Ogni eventuale percorso di modifica deve vedere la più ampia partecipazione del Paese ed il necessario confronto, di tutte le espressioni politiche e culturali rappresentate in sede parlamentare.

Questo vale anche per la reiterata ipotesi di mutare l’assetto parlamentare della Repubblica verso un sistema presidenziale, che contiene insidie e contraddizioni, da tempo agitato dalla coalizione della destra. Un sistema che non genera di per sé più stabilità ed efficacia nell’azione di governo, non produce più partecipazione, ma incrina i valori di unità e di garanzia, ora assicurati dalla Presidenza della Repubblica. La necessaria ricombinazione di rappresentanza e governo, per dare stabilità, credibilità e trasparenza della politica verso i cittadini, non si ottiene con la semplificazione, con la riduzione del confronto politico e culturale a scontro agonistico. Anche l’autonomia regionale rafforzata costituisce, in particolare in alcuni accordi Stato-regioni, un rischio reale di frammentazione e ulteriore squilibrio territoriale e sociale.

I rischi di uno scivolamento del Paese verso più gravi situazioni chiama tutti a uno straordinario impegno democratico e partecipativo, a esprimere un voto per la Costituzione e per il progresso sociale dell’Italia.

L’ANPI conferma il proprio impegno a tutelare e dare maggiore efficacia alla nostra democrazia, difendendo e attuando la Costituzione e chiede a tutte le forze politiche un impegno coerente con i principi in essa fissati, che mirano a garantire la pace, l’uguaglianza e i diritti a tutti i cittadini.

Modena, 10 settembre 2022