A S.E.R. Mons. Erio Castellucci
Arcivescovo-Abate di Modena

Eccellenza,

in questi giorni stanno prendendo avvio le celebrazioni per l’avvenuta beatificazione di Don Luigi Lenzini, che fu parroco nella frazione di Crocette di Benedello, a Pavullo.

Siamo lieti che nelle nostre comunità i cittadini si riuniscano attorno ad eventi di così grande significato, non solo religioso, ma parole da qualcuno dette in quell’occasione e in altre che l’hanno preceduta, ci hanno turbato e ci preoccupano. Infatti, il barbaro assassinio di Don Lenzini non può essere in alcun modo attribuito alla lotta partigiana e a chi l’ha combattuta unicamente per liberare il Paese dalla dittatura e dall’occupazione tedesca. Sono stati tanti i religiosi che negli anni dal 1943 al 1945, hanno offerto un grande tributo alla libertà del Paese e alla salvaguardia della popolazione civile, anche con il sacrificio della loro vita. In molte vicende ciò è avvenuto a fianco dei partigiani, pertanto consideriamo non appropriate le presunte verità storiche, da taluni avanzate, che contrappongono partigiani a religiosi. Per tutti, il pensiero va a Don Natale Monticelli e a Don Giuseppe Donini caduti per mano nazista. Allo stesso modo giudichiamo oltraggiose tutte le parole, che negli anni si sono rincorse, tese a gettare discredito sulla figura di Don Lenzini.

Purtroppo, il processo per assicurare alla giustizia gli assassini di Don Lenzini si è concluso con l’assoluzione dei presunti colpevoli, ma ci spingiamo a dire che se anche fosse risultato colpevole un ex partigiano, non alla lotta partigiana e alla Resistenza si potrebbe attribuire quell’omicidio, bensì al singolo uomo che lo ha commesso.

In questi momenti di grave tensione tra popoli e nazioni a causa della guerra in Ucraina, delle altre dimenticate e dopo anni di pandemia, che ha seminato vittime e povertà, auspichiamo l’impegno di tutti, in primo luogo il nostro, affinché nelle comunità locali non si aprano conflitti sociali, culturali e politici che possano ancor più dividere le persone tra loro, e prevalgano i messaggi di speranza. La storia è un bene prezioso e deve essere tale per tutti, accertata e non interpretata o, ancor peggio, strumentalizzata da chi ha fini diversi dal raggiungimento del bene comune.

Con l’auspicio che questa lettera aperta possa essere considerata un contributo su tali propositi, Le porgiamo i nostri più cordiali saluti.

Vanni Bulgarelli
Presidente ANPI provinciale Modena

Modena, 27 maggio 2022