Il Dehap (ex PKK) verso le elezioni politiche in Turchia tra violazioni e repressioni
“Oggi la candidatura dell’Hadep è minacciata da un possibile divieto. In una Turchia che vuole entrare in Europa. Invece di riconoscere il diritto ad elezioni libere da ostacoli, la Corte di giustizia turca minaccia l’Hadep con una sentenza negativa che potrebbe essere emanata poco prima delle elezioni. Questa minaccia è già riuscita ad intimidire altri partiti che erano pronti a formare una coalizione con noi. Per affrontare il rischio di scioglimento forzato, già progettato dallo Stato, che dopo la pubblicazione della lista dei candidati potrebbe essere portato davanti alla Alta commissione elettorale, il nostro partito ha deciso di presentarsi alle elezioni di novembre sulla base di una piattaforma per la democrazia, la libertà e il lavoro assieme al Partito socialista democratico (SDP, Presidente Akin Birdal, già presidente dell’Associazione turca per i diritti umani -IHD-), il Partito del lavoro (Emep, Presidente Levent Tuezel), nelle liste del Partito popolare democratico (Dehap, Presidente Mehmet Abbasoglu). Non si tratta di un cartello elettorale ma di un cartello democratico. Un cartello che ha lo scopo di unire tutte le forze per poter così percorrere assieme la necessaria, quanto difficile, strada della democratizzazione, della pace e della prosperità. Avendo davanti agli occhi la limitazione delle nostre libertà e la limitazione dei nostri diritti elettorali del passato, diamo un profondo significato a questa tornata elettorale. Abbiamo la consapevolezza che senza le nostri elettrici e i nostri elettori la democrazia in Turchia non sarà mai completa.”
A cura dell’ufficio informazioni del Kurdistan e Fayik Yagizay (Rappresentante in Europa del Partito HADEP).