Voluto dalle associazioni partigiane nel 1995, il monumento ricorda la Resistenza dell’Antico Borgo Paganine, di antica e radicata tradizione antifascista, attraverso i nomi dei partigiani, dei soldati e dei civili caduti fra il 1943 e il 1945. Paganine era una delle tante “piccole Russie” emiliane, cioè paesi o borghi dalle particolari condizioni sociali e dalla forte tradizione “sovversiva” già a partire dagli anni del fascismo. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 i militari che sono commemorati in questo cippo hanno rifiutato di combattere per il nazismo e hanno scelto di impugnare le armi contro i tedeschi. Nel cinquantesimo anniversario della Liberazione il Comune di Modena, la Circoscrizione III e le associazioni partigiane hanno dedicato un significativo riconoscimento all’impegno che le genti di Paganine hanno profuso nel corso della lotta: la tradizione antifascista dell’antico borgo ha generato un «vivaio di audaci partigiani», comandanti e combattenti che hanno contribuito in maniera sensibile alla costruzione della repubblica e della democrazia. L’atmosfera che ha contraddistinto le celebrazioni degli anni Novanta e la sensibilità della comunità di Paganine hanno inserito nella memoria la compianta figura di Ermelinda Bortolamasi in Corghi, arrestata per aver nascosto degli aviatori inglesi in casa e poi morta in Accademia Militare.
Galleria
Caduti commemorati in questo monumento
ALESSANDRO ARGIOLAS
ATHOS BELLEI
SILVIO BETTELLI
ERMELINDA BORTOLOMASI in CORGHI
BRUNO SPAGNOLI
ALDO TERMANINI
SERGIO VANDELLI
ALCIDE VIENTARDI