A Bologna viene costituita la 7° Brigata Gap. I gappisti modenesi formano un distaccamento.
La pianura e la pedemontana vengono suddivise in 7 zone.
1 marzo 1944
Grande sciopero politico nell’Italia occupata.
Scioperano gli operai della Fiat grandi motori di Modena e della fonderia Focherini di Mirandola. L’agitazione non si estende per il danneggiamento di diverse officine, causato dal bombardamento sulla zona industriale avvenuto il 14 febbraio.
I partigiani fanno saltare alcuni tratti delle linee ferroviarie provinciali e della linea Bologna – Milano. Solo sulle linee ferroviarie provinciali della Sefta verranno compiuti 21 attentati da parte dei partigiani e 54 tra bombardamenti e mitragliamenti aerei alleati. Molto numerosi gli attentati alle ferrovie Bologna – Milano, Bologna – Verona, Modena – Mantova.
3 marzo 1944
Accordo per l’abolizione della terzeria nei contratti agricoli, che può essere praticata solo in alcuni comuni della bassa.
4 marzo 1944
I partigiani assaltano la caserma Gnr e il posto di avvistamento della Dicat di Prignano s/S.
7 marzo 1944
Nativo di Modena, ma a Roma per gli studi, viene fucilato al Forte Bravetta di Roma, con altri 4 partigiani del luogo, Giorgio Labò, eroica figura della Resistenza, insignito di M.O.v.m.
8 marzo 1944
A Palagano durante un feroce rastrellamento vengono uccisi Aurelio Aravecchia e il militare che si era unito ai partigiani della Brigata Barbolini, Dante Schiavoni. Il giorno seguente, nel tentativo di liberare i prigionieri, muore Giuseppe Rioli.
Ingenti forze fasciste attaccano alcune formazioni partigiane reggiano – modenesi a Monterotondo.
9 marzo 1944
Mario Goberti e Fernando Lugli di Finale Emilia della Divisione toscana “Livorno” perdono la vita. Il primo in combattimento a Livorno, il secondo fucilato all’Isola d’Elba.
12 marzo 1944
In un duro combattimento a Pieve di Trebbio contro preponderanti forze nemiche periscono eroicamente 8 partigiani di varie Brigate: Bruno Belloi (M.A.v.m), Alcide Corsari, Enrico Brandoli, Ottavio Ferrero, Carlo Fiandri (M.A.v.m.), Dino Lugli, Bruno Parmeggiani e Sovente Sabbatici (M. A.v.m.), ed alcuni civili.
A Morsiano (Villa Minozzo di Reggio E.) i partigiani prelevano 11 quintali di grano dall’ammasso.
14 marzo 1944
I partigiani costringono alla resa il presidio Gnr di Polinago e occupano il paese.
14 marzo 1944
A Cerè Sologno formazioni partigiane modenesi e reggiane re spingono un attacco di reparti della Wehrmacht e della milizia fascista. Nel corso del combattimento cadono 7 partigiani della Brigata “Barbolini”: Gerardo Albicini, Gaetano Bedeschi, Tullio Bertoni (M.A.v.m.), Luigi Bosco, Nicola Franchini, Azeglio Rinfranti e Walter Zetti (M.A.v.m.).
15 marzo 1944
A Succisa di Pontremoli (MS) cade in combattimento il partigiano modenese Fermo Ognibene, M.O.v.m.
18 marzo 1944
A Monchio, Susano e Costrignano, nel Comune di Palagano , ingenti forze nazifasciste mettono a ferro e fuoco tutta la zona, incendiano le case, facendo una strage e massacrando 136 cittadini inermi tra cui donne, bambini e vecchi.
18 marzo 1944
A Lama Mocogno Adelchi Corsini, nato a Pavullo nel 1920 e insegnante elementare e ufficile dell’esercito, rimane ucciso nel combattimento di Pianorso di Lama Mocogno. Gli fu conferita la M.A.v.m. alla memoria.
20 marzo 1944
Rastrellamento nel reggiano, a Cervarolo, vengono uccisi 24 civili, tra cui il parroco.
A Ranocchio di Montese viene fucilato Rinaldo Santi della Divisione “Modena Montagna”
22 marzo 1944
Prelevato dalla sua abitazione, dopo il combattimento di Pieve di Trebbio, Imer Meschiari viene fucilato a Parma.
23 marzo 1944
Attentato dei GAP di Modena contro il colonnello Rossi, comandante militare provinciale dell’esercito fascista. In tale azione rimane ferito gravemente Walter Tabacchi (M.O.v.m.), che morirà il 28 marzo successivo.
24 marzo 1944
Attentato di Via Rasella a Roma: per rappresaglia i tedeschi uccidono 335 detenuti politici e civili nelle Fosse Ardeatine. Tra questi anche tre modenesi: Armando Bussi (M.O.v.m.), Luigi Gavioli, Augusto Zironi.
27 marzo 1944
A Frassinoro, durante un rastrellamento, viene ucciso il partigiano Ennio Ugolini. Lo stesso giorno a Pavullo un giovane medico amico dei partigiani, Antonio Romani, costretto a seguire i fascisti del luogo, è ucciso a Sasso Guidano.
29 marzo 1944
A Castelfranco E. dietro al “Forte Urbano” vengono uccisi 10 giovani partigiani di Renno di Pavullo, attirati con l’inganno attraverso la cattura dei famigliari e la promessa di concessione di amnistia: Sante Adani, Bruno Badiali, Renato Camatti, Ubaldo Gherardini, Gervasio Maletti, Teodorino Manfredini, Walter Martelli, Egidio Montecchi, Massimo Pattarozzi e Romano Vandelli.