Scomparsa a 87 anni Gina Borellini, Medaglia d’oro al valor militare
È scomparsa lo scorso 2 febbraio Gina Borellini, partigiana, deputata per tre legislature e figura di spicco nel panorama politico modenese e nazionale. Era l’unica sopravvissuta delle sedici donne italiane decorate con la massima ricompensa militare per la loro attività durante la lotta di Liberazione.
Subito dopo l’armistizio, la Borellini s’impegnò prima prestando aiuto ai militari sbandati, poi come staffetta e partigiana combattente nelle formazioni del Modenese. Catturata col marito, Antichiaro Martini, fu atrocemente torturata. Per tre volte portata di fronte al plotone d’esecuzione, non dimostrò mai il minimo cedimento. Quando i fascisti la rilasciarono, rinunciò a mettersi al sicuro per restare vicina al marito prigioniero; quando questi fu fucilato, la Borellini riprese il suo posto di combattente. Ferita durante un’azione nell’aprile del 1945, rifiutò di essere soccorsa, per non intralciare il compito dei suoi compagni di lotta. Da sola riuscì a frenare una grave emorragia e a riparare all’ospedale di Carpi, dove i sanitari furono costretti ad amputarle una gamba. Mentre era ancora ricoverata, fu individuata dalla polizia fascista, che la sottopose ad estenuanti, inutili interrogatori. Gina Borellini sarebbe stata fucilata se non fosse sopravvenuta l’insurrezione.
Dopo la Liberazione, è stata consigliere provinciale di Modena, presidente dell’Unione donne italiane e dell’Associazione mutilati. E’ anche stata eletta deputato nella I, nella II e nella III legislatura ed ha fatto parte della Commissione Difesa della Camera. A lei e ai suoi familiari è giunto il commosso e sentito cordoglio del Sindaco Pighi, del segretario dei Ds Bonaccini, dell’Anpi tutto. Con lei, come ha detto Pighi, “scompare una figura di grandissimo rilievo nella storia recente della nostra terra e del paese”.