Negli scorsi mesi abbiamo dovuto purtroppo registrare un paio di gravissimi atti vandalici contro cippi partigiani della Provincia. Due in particolare i monumenti presi di mira dall’ignoranza e dalla stupidità: il cippo di Albareto (che potete vedere nelle foto qui sotto) e quello di Soliera. In quest’ultimo caso, nella notte tra mercoledì e giovedì 22 febbraio, in località Secchia, sono state staccate e distrutte le foto dei due partigiani, Ivo Vecchi e Triestino Franciosi, entrambi uccisi dalle milizie fasciste durante un rastrellamento il 24 ottobre del 1944. E’ stato inoltre dato alle fiamme il vaso di fiori posto di fronte alla lapide. E’ scatta immediatamente la denuncia contro ignoti oltre che la solidarietà espressa dall’Amministrazione comunale all’Anpi e a tutte le vittime dell’antifascismo. Questa recrudescenza degli atti vandalici verso i cippi è stata al centro anche del presidio cittadino antifascista tenutosi a Carpi, in Piazza Martiri, sabato 3 marzo. Oltre che ai danneggiamenti, gli organizzatori del presidio hanno fatto riferimento all’aggressione fascista subita dal circolo Ekidna e al concerto neonazista organizzato presso un ristorante carpigiano, poi saltato proprio a causa della mobilitazione di singoli e associazioni.
Simbolico il titolo del volantino col quale si richiedeva l’adesione alla manifestazione antifascista: “Carpi che succede?”.
Facciamo nostro anche l’appello all’adesione:
“Gruppi di estrema destra rispolverano simboli e azioni ispirati al nazifascismo, che si organizzano e colpiscono chi lavora attivamente per la tutela della memoria storica e per i valori di tolleranza e libertà soffocati dal fascismo e restituiti alle persone dalla guerra partigiana.
Crediamo che nessuno che abbia un briciolo di coscienza civile e conoscenza storica si debba sentire immune da questi attacchi. Solo affermando il nostro essere antifascisti, facendosi vedere e vivendo la propria città è possibile impedire queste presenze intollerabili.
Affinché l’antifascismo diventi modo di riconoscimento tra le realtà, i gruppi, le associazioni, i singoli e tutti quelli che tentano di proporre un modo sociale più giusto e solidale”.