Ucraina, 1095 giorni di guerra
Tre anni fa, malgrado i tardivi tentativi di mediazione di Macron e di altri esponenti europei, la Russia invadeva l’Ucraina, stracciando gli accordi di Budapest e Minsk, e il diritto internazionale. Doveva essere una guerra lampo, con grande dispiegamento di forze. Arrivare a Kiev, destituire il governo legittimo e mette al poter un fantoccio alla Lukashenko. La resistenza ucraina con gli aiuti internazionali hanno bloccato e sconfitto il tentativo al prezzo di distruzioni devastanti e morti tra civili e militari. Anche la Russia paga un prezzo altissimo.
Un disegno politico che intende il nuovo ordine mondiale della globalizzazione multipolare, come costruzione di un sistema imperiale di tipo feudale, regolato dalla legge del più forte, suddiviso in sfere di influenza esclusiva e di potere economico-militare, dove i cittadini, come ora in Russia, sono solo “anime morte”.
E’ sbagliato cedere ai ricatti di Trump, non servono ora più spese per le armi, serve una piena integrazione dei costosi sistemi militari ancora frammentati, serve un raccordo degli apparati industriali europei, ancora tra loro in concorrenza e dipendenti dagli USA: serve una politica estera comune. Senza queste e altre misure la UE sarà fatta a pezzi, stritolata dalla logica di forza e predatoria di chi tradisce accordi e alleanze.
La posizione assunta da ANPI è stata chiara: ferma condanna dell’aggressione, forte critica alla UE per la mancata iniziativa diplomatica, richiesta di una pace giusta, senza la quale maturerebbero nuovi conflitti.
Vanni Bulgarelli, Presidente ANPI provinciale Modena