Le prossime elezioni del nuovo Consiglio Regionale e del Presidente dell’Emilia-Romagna sono un nuovo banco di prova, non solo per la nostra Regione, per la democrazia. Le scorse elezioni regionali in Liguria e, prima ancora, quelle per il Parlamento Europeo hanno segnato un forte astensionismo. E’ uno dei segni della crisi della democrazia rappresentativa, e della politica che la esprime nelle istituzioni repubblicane. Una politica che ha eroso la fiducia dei cittadini, che promette e non mantiene, che appare lontana dai problemi e dalle speranze di tante persone.

Una situazione aggravata dal provocatorio comportamento del Governo che protegge i neofascisti e criminalizza dissenso e opposizione. A Bologna città della Resistenza, segnata dalla violenza stragista fascista, è stata autorizzata dal Governo, contro l’iniziale prudente disposizione prefettizia, una manifestazione di squadristi in camicia nera. L’intento deliberato era quello di provocare frange minoritarie e indurle allo scontro, per poi accusare gli antifascisti delle violenze. Una messa in scena collaudata al sorgere del fascismo un secolo fa, ripresa nella stagione delle trame nere e del terrorismo fascista e oggi rispolverata dal Governo. La risposta dell’ANPI e delle istituzioni bolognesi alle provocazioni è stata ampia, partecipata e netta, a conferma del grande patrimonio di civiltà democratica radicato in Emilia-Romagna.

Alle provocazioni si accompagna la criminalizzazione del dissenso, che lo scandaloso decreto sicurezza, recentemente varato, riduce a problema di ordine pubblico, e l’attacco sistematico alla magistratura, colpevole di non piegarsi ai voleri del Governo. La strategia di attacco della destra alla libertà e alla democrazia punta a stravolgere la Costituzione, inserendo l’elezione diretta del Capo del Governo, per rafforzare il potere esecutivo. Si indeboliscono così il Parlamento e gli organi di garanzia, a partire dalla Presidenza della Repubblica. L’attuazione dell’autonomia regionale differenziata voluta dal Governo produrrà più diseguaglianze e meno solidarietà.

Gli attacchi alla democrazia progressiva e la deriva verso democrazie illiberali, con rigurgiti di violenza autoritaria e nazionalismi, sono resi più pericolosi con l’elezione di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti.

In un contesto denso di rischi per le istituzioni rappresentative e per le libertà costituzionali serve una reazione forte a partire da una rinnovata cultura antifascista. Anche per questo, i tanti soggetti che animano nella nostra regione la democrazia partecipativa e contribuiscono alla tenuta sociale delle comunità, sono chiamati ad esprimere con decisione la propria soggettività civile e politica, in primo luogo promuovendo la partecipazione al voto

Facciamo appello agli iscritti alle nostre associazioni a un più forte impegno per la democrazia attiva e per sostenere la partecipazione al voto, scegliendo le forze che fanno della Costituzione e dei suoi valori il riferimento imprescindibile di ogni strategia politica.

ANPI e FIAP Modena