Elezioni: l’estrema destra avanza, ma vince la resistenza
L’impegno ANPI per rafforzare la partecipazione democratica

Le recenti elezioni europee hanno visto l’avanzata dell’estrema destra in molti paesi, ma non tale da esprimere nel Parlamento Europeo una alternativa all’asse PPE-SD. Il voto nel Regno Unito, con la dura sconfitta dei Conservatori e l’affermazione dei Laburisti, e soprattutto il voto francese, dove la coalizione di sinistra ha sonoramente battuto l’estrema destra hanno indicato, in particolare in Francia, che la più ampia partecipazione al voto è la risposta all’onda reazionaria e fa esprimere la vera volontà della maggioranza degli elettori. Il grido della folla parigina dopo l’esito del voto: “siamo tutti antifascisti”, dice con forza il sentimento che ha guidato gli elettori. Non basta per invertire processi sociali profondi, ma è una base essenziale.

Lo abbiamo denunciato più volte: le destre in tutto il continente si alimentano con la loro cultura ancestrale fatta di razzismo, xenofobia, chiusure sovraniste e una idea di democrazia illiberale, che guarda alle autocrazie e alla spartizione del mondo in aree di influenza esclusiva, che ammette guerre e aggressioni. Ben altra è la costruzione di un mondo davvero multipolare e solidale. La vicinanza alla dittatura russa di forze politiche, in particolare nei paesi dell’est europeo, apertamente neofasciste, rispecchia la volontà delle destre di smontare l’Unione Europea, indebolirla e tornare alle “piccole patrie”. A questa deriva si può reagire, come è stato in Francia, con la più ampia mobilitazione che, per essere efficace, deve andare oltre il voto e divenire azione permanente.

Solo così il progetto delle destre, che raccoglie inquietanti consensi tra ceti popolari e medi spaventati dalla globalizzazione, dall’ingiustizia sociale, dall’immigrazione, dalla perdita di ruolo e di potere, spesso inascoltati dalle forze progressiste, può avere una alternativa. La paura è usata per fomentare il populismo antiparlamentare e mettere il potere in poche mani. Il secondo turno elettorale in Francia e le elezioni inglesi hanno sgretolato le falsità circa la stabilità dei governi che sarebbe rafforzata dall’elezione diretta del Presidente o del Capo del Governo, come la destra vuole imporre in Italia, cambiando la Costituzione. I problemi non si risolvono con la delega a uno solo, ma costruendo alleanze fondate su programmi e ridando autorevolezza e rappresentanza al Parlamento. L’ambizione della Presidente del Consiglio di essere protagonista nelle principali nomine europee, come capo della destra conservatrice (ECR) è stata duramente frustrata, penalizzando in tale modo l’Italia e costringendo il Governo a contrattare incarichi di secondo piano. Le ambiguità, le furbizie e la presunzione la stanno mettendo ai margini della politica europea.

In Italia, accanto all’atteso successo di FdI si è manifestata una sensibile ripresa delle forze di sinistra e progressiste, soprattutto nel voto amministrativo, seppure con equilibri ridefiniti tra i partiti. Una maggiore volontà unitaria avrebbe segnato esiti sensibilmente migliori. Come ANPI avevamo auspicato una più forte partecipazione al voto, ma l’astensionismo si è fatto ancora sentire. Il problema della partecipazione democratica e della rappresentanza politica è una sfida decisiva per le forze politiche e per le istituzioni. Tutte le organizzazioni sociali e culturali sono Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Comitato Provinciale di Modena ETS chiamate ad essere protagoniste di un cambiamento di paradigmi e di un impegno per ricucire il rapporto tra cittadini e istituzioni. Si tratta di un compito che non può essere lasciato solo ai partiti.

In questo senso l’ANPI ha, a tutti i livelli, confermato la sua iniziativa unitaria di soggetto politico autonomo e plurale impegnato a fare vivere i principi costituzionali, rafforzando la partecipazione attiva alla vita del Paese. Anche per questo sosteniamo la raccolta delle firme per il referendum abrogativo della “autonomia regionale differenziata”, come voluta e scritta dal governo delle destre. Per questo ci opponiamo alla modifica della Costituzione che cancella i poteri reali del Parlamento e del Presidente della Repubblica, affidandoli al Presidente del Consiglio. La sua elezione diretta non rafforza la voce dei cittadini, ma li trasforma in sudditi.

In provincia di Modena il voto amministrativo ha visto prevalere le coalizioni di centrosinistra con risultati importanti, ma restano diversi punti critici. Anche in questa occasione ANPI ha avanzato idee alle quali numerosi candidati hanno risposto positivamente, esplicitando l’impegno antifascista e assumendo le proposte per il prossimo 80° della Liberazione, come occasione per un più forte sostegno alla memoria attiva della Resistenza e ai suoi valori. I prossimi mesi saranno il banco di prova per dare attuazione a progetti e impegni.

Ai numerosi candidati presenti nelle liste elettorali comunali nella nostra provincia iscritti all’ANPI, eletti o no, rivolgiamo un ringraziamento per il loro impegno civile e politico, a conferma del riconoscimento che ANPI riscuote anche grazie a loro.

Vanni Bulgarelli

Modena, 8 luglio 2024