La Festa internazionale della donna è per l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia occasione per ribadire il proprio impegno quotidiano, per il pieno riconoscimento delle differenze e delle uguaglianze di genere.

Un impegno che nasce con il decisivo contributo dato dalle donne alla Lotta di Liberazione come partigiane combattenti, come protagoniste di rivolte, scioperi e di altre azioni coraggiose contro la guerra e l’occupazione nazista, a sostegno delle formazioni partigiane. Un ruolo fondamentale con il quale la Resistenza si è fatta movimento di popolo e si è fatta Costituzione. Un ruolo che nella ricostruzione e nel consolidamento della nuova democrazia repubblicana, le donne hanno saputo affermare, conquistando forza e protagonismo crescenti nella vita economica, sociale e culturale del Paese, tra difficoltà e dure lotte.

Ancora in tanta parte del mondo le donne sono oppresse e brutalmente sfruttate. In Italia, malgrado importanti conquiste sono ancora vittime della violenza maschile, di discriminazione, e tarda ancora il pieno riconoscimento dei loro diritti sanciti dalla Costituzione.

Questo 8 marzo è inoltre segnato dal profondo dolore per la guerra scatenata dalla dittatura russa contro il popolo Ucraino, contro l’Europa e contro lo stesso popolo russo. Le donne sono le prime vittime dei massacri prodotti dai bombardamenti, costrette alla fuga con figli e anziani, per prestare loro la protezione che scuole e ospedali distrutti non possono più assicurare. Le donne ucraine e russe sono in prima fila contro il delirio guerrafondaio di Putin.

A loro, alle antifasciste, alle donne dell’ANPI e a tutte le donne che lottano per la pace, la libertà, la democrazia e per l’autentica parità di diritti va il mio grazie. Buon 8 Marzo!

Vanni Bulgarelli