Tra i fiumi Scoltenna e Leo: uno dei tanti episodi rimasti sconosciuti
Uno dei tanti episodi su cui non si è fatta adeguata chiarezza è lo scontro armato fra partigiani e tedeschi avvenuto l’11 agosto 1944 sulla confluenza delle dei fiumi Scoltenna e Leo nel territorio del comune di Sestola, in cui persero la vita 10 partigiani, quasi tutti ragazzi dai 17 ai vent’anni, appartenenti alla brigata “Adelchi Corsini”. Si trattò di una vera operazione di guerra che si verificò dopo la caduta della Repubblica di Montefiorino. I tedeschi volevano annientare i vari gruppi di partigiani che avevano lasciato Montefiorino ed avevano preso direzioni diverse per sfuggire all’accerchiamento dei tedeschi.
Leandro Palmieri, comandante della formazione, che in quello scontro perdette il fratello Sisinio, al quale sarà dedicato il nome del battaglione, ha così ricostruito quello scontro:
“Il mio gruppo dopo essersi unito con la formazione di “Armando”, nei pressi di Rocchetta di Trentino ebbe un combattimento in cui, tra l’altro, morì mio fratello Sisinio. (…) Giunsero presso di noi due sentinelle, le quali ci fecero sapere che i tedeschi stavano arrivando da Pavullo. Noi ritenemmo di portarci sul monte di Gaiato, dall’altra parte del fiume, per renderci conto di cosa stesse accadendo. Ma quando giungemmo al fiume nei pressi del Mulino del Leo, trovata l’acqua un po’ alta ci fermammo credendo di avere il tempo di toglierci le scarpe. Purtroppo i nazifascisti, arrivati precedentemente, si erano qui appostati e ci sorpresero alle spalle. Cominciarono a sparare con i fucili mitragliatori, colpendo dapprima coloro che si trovavano davanti .(…) Tra gli altri vidi cadere Mazzoni Enrico che colpito girò su se stesso e cadde senza un grido (…). Durante la sparatoria, io presi fuori la rivoltella ed esplosi alcuni colpi per guadagnare un po’ di tempo. (…) Traversammo quindi il Leo e ci dirigemmo tutti a Montespecchio”.
Quando la formazione poté riunirsi constatarono che avevano subito forti perdite: erano partiti in settanta ed erano rimasti poco più di venti. Molti si erano dispersi o avevano abbandonato la formazione. I supestiti, che chiesero di segujre il comandante, daranno poi vita al battaglione “Sisinio”.
In tale scontro, oltre a Sisinio Palmieri ed Enrico Mazzoni, caddero Ferdinando Predieri, Mario Daconi, di Genova, Senesio Cerchiari, Franco Bolelli, Mario Zoboli di Nonantola, Danilo Bettelli di Guiglia, Vittorina Bedonni di Montese, Oliviero Ballanti di Bologna, Dario Baldini di Mezzolara, Riziero Agostini di Forlì e i cugini Osvaldo e Renzo Piccioli, entrambi diciassettenni, di Montombraro di Zocca.
Il battaglione di Leandro Palmieri è ritenuto l’autore dello scontro del 15 luglio1944, ai Boschi di Ciano di Zocca, in cui persero la vita due soldati tedeschi. Tale azione non è però mai stata rivendicata.
Rolando Balugani