Pietà l’è morta: questo è il titolo di una bella canzone partigiana, che inveiva contro il fascismo e i tedeschi che avevano mandato e lasciato morire gli alpini in Russia, e occupavano il nostro paese e massacravano popolazioni inermi.
Anche di questi giorni sembra che la pietà sia morta.

barconeDi fronte a donne, uomini, bambini che disperati lasciano i loro paesi, per sfuggire alla fame, alla violenza, alle dittature e alla guerra e che molto spesso sono vittime della tratta degli esseri umani, e molto spesso in questo viaggio della speranza e della disperazione, incontrano invece la morte nel mare, nei container, sui camion, ecc., sembra che per loro non vi sia più neanche il più elementare dei sentimenti umani: la pietà di fronte alla morte o alla disperazione.
Sì la pietà è drammaticamente morta, e questo non fa onore al nostro Paese.
Salvaguardiamo la nostra sicurezza, la nostra tranquillità, il nostro stile di vita, le nostre abitudini, è un nostro diritto, ma facciamolo evitando di far morire la pietà.
Soprattutto non facciamo morire, come sta avvenendo con le scelte del governo Berlusconi, gli aiuti ai paesi poveri e a quelli africani in particolare. Aiuti e sostegno che in modo solenne Berlusconi aveva assunto di fronte alle assemblee dell’ONU. Aiuti indispensabili per fare in modo che la gente possa restare in paesi liberi e economicamente più avanzati.
Maurizio Davolio