In un ordine del giorno del Consiglio comunale di Modena
Ferma condanna di ogni rigurgito fascista
In un ordine del giorno approvato nel corso della seduta del 22 aprile u. s. il Consiglio comunale di Modena ha rilevato che nei giorni scorsi alcune persone, appartenenti ad un’organizzazione neofascista, hanno dato luogo ad un’oltraggiosa manifestazione davanti al Sacrario della Resistenza recante le effigie dei Partigiani modenesi caduti per liberare la città dalla dittatura, uccisi dai tedeschi e dai fascisti.
Preso atto che tale episodio ha suscitato l’indignazione dei democratici appartenenti a differenti forze politiche, consce del grande valore simbolico del Sacrario per l’intera Comunità cittadina, che nutre un riconoscente ricordo per il sacrificio dei combattenti per la libertà.
Rilevato che anche nella nostra città sono comparse scritte che esaltano il fascismo ed inneggiano a Mussolini, assieme a svastiche naziste, l’ordine del giorno esprime, pertanto, “ferma condanna e viva preoccupazione per le ricorrenti manifestazioni di neofascismo nonché di esaltazione de fascismo e dei suoi simboli, ricordando che il 25 aprile 1945 ridiede libertà a tutti gli italiani, compresi i responsabili del fascismo, nonostante avessero tradito il popolo italiano alleandosi con il Reich tedesco nella sedicente Repubblica sociale italiana allo stesso asservita”.
Condanna conseguentemente ogni forma di negazione delle responsabilità della monarchia, del fascismo e delle autorità italiane ad esso asservite per la perdita della libertà dovuta alla dittatura; per le leggi razziali; per l’inutile guerra contro gli Stati democratici; per le rappresaglie e le deportazioni; per le confische e le vessazioni subite dagli antifascisti e dagli ebrei, ricordando ai giovani che la creazione della Repubblica italiana, nata dalla resistenza, chiude definitivamente un passato di schiavitù e di morte.
Il documento del Consiglio comunale, infine, riconosce il significato della riconciliazione nazionale nella ricorrenza della Liberazione del Paese, portata a compimento dalla Resistenza il 25 aprile 1945, poiché con essa i Partigiani, sconfiggendo la complice alleanza dei fascisti con gli invasori tedeschi, riconquistarono da quel giorno la libertà e la democrazia per tutti gli italiani, senza distinzioni razziali, politiche e religiose”.