Non accettiamo questa guerra e non crediamo che sia inevitabile. C’è una opposizione massiccia in ogni paese d’Europa, e in molti paesi sta cominciando la mobilitazione per la pace.
Questa guerra sarà una catastrofe innanzitutto per il popolo dell’Iraq e anche per i popoli del Medio Oriente. Sarà una guerra senza soluzione che può portare a un disastro globale.
Coloro che dimostrano solidarietà con il popolo iracheno non hanno ascolto alla Casa Bianca. Ma abbiamo la possibilità di influenzare i Governi europei -molti dei quali si oppongono a questa guerra.
Facciamo appello a tutti i capi di Stato europei perché si dichiarino pubblicamente contro questa guerra in ogni caso, a prescindere dalle decisioni delle Nazioni Unite, e perché chiedano a George Bush di abbandonare i suoi piani di guerra.
Crediamo che la guerra imminente renda il Forum Sociale Europeo un appuntamento ancora più importante, e facciamo appello ai movimenti perché moltiplichino il loro impegno alla partecipazione più ampia al FSE a Firenze dal 6 al 10 di novembre, che sarà una occasione unica per coordinare l’iniziativa europea contro la guerra e per dare vita a una grande mobilitazione.
Facciamo appello alle cittadine, ai cittadini di Europa e alle loro rappresentanze di fare tutto il possibile per costruire il massimo di resistenza alla guerra. Manifestazioni di massa sono in programma in diversi paesi europei nelle prossime settimane. Chiediamo a tutti i movimenti in ogni paese europeo a seguire questo esempio.
Insieme possiamo fermare questa guerra.
Appello di Emergency
Vogliamo un mondo basato sulla giustizia e sulla solidarietà. Ripudiamo la violenza, il terrorismo e la guerra come strumenti per risolvere le contese tra gli uomini, i popoli e gli stati. Chiediamo che l’Italia, di fronte alla minaccia di un attacco militare contro l’Iraq, non partecipi ad alcun atto di guerra, nel rispetto della Costituzione. Non vogliamo essere corresponsabili di nuovi lutti, ne’ vogliamo alimentare la spirale del terrore. Basta guerre, basta morti, basta vittime.
Per aderire: www.emergency.it
Palestina
Nel conflitto israelo-palestinese, non c’è altra via di soluzione del dialogo tra i due popoli, del raggiungimento della Pace nella costruzione di uno stato palestinese indipendente e nella sicurezza dello stato di Israele. Oggi serve un impegno diffuso ad ogni livello (enti locali, associazionismo, volontariato) per la ripresa urgente di un forte aiuto materiale, per far fronte alle esigenze più immediate della popolazione palestinese.